In Six Memos For The Next Millennium, Italo Calvino defines Lightness as one of the fundamental features of writing. Lightness, interpreted as the control of weight, in opposition to superficiality. Agile, light as Perseus, the Greek mythological figure who flew with winged sandals. Lightness is liberation from the heaviness, from the inertia, from the opacity of the world, the ultimate goal of a writer and maybe of any artist. With this spirit Light was born.
Produced by Rossano Baldini
Recorded at Revolver Studios (Guidonia, RM)
Recording engineer: Walter Babbini Assistant engineer: Paolo Stefano
Mix & mastering engineer: Antonio Castiello – Jambona Lab (Cascina, PI)
Piano technician: Pino Floccari
Audio editing: Rossano Baldini & Gabriele Conti
Photo (C) Laura Villa Baroncelli & Manuele Geromini
Executive producer: Satoshi Toyoda – Albore Jazz
Production notes
In Six Memos For The Next Millennium, Italo Calvino defines Lightness as one of the fundamental features of writing. Lightness, interpreted as the control of weight, in opposition to superficiality. Agile, light as Perseus, the Greek mythological figure who flew with winged sandals. Lightness is liberation from the heaviness, from the inertia, from the opacity of the world, the ultimate goal of a writer and maybe of any artist. With this spirit Light was born.
The initial idea of the album has been to take songs from the electronic music repertoire which I loved and play them in real time with other musicians improvisers. For this reason, the recording sessions were priceless thanks to the artists involved in the project, eclectic musicians with a heterogeneous language which is founded on a great freedom. Of thought, vision and style. The spirit of the record was to subtract, extract, remove weight. A little Autechre’s melodic line or an Alva Noto’s rhythmic impulse served as raw material to sculpt in real time, as a beginning of a polyphonic dialogue. No musician knew what would happen in the studio or which form the songs to be recorded would take. The music sheets had been reduced to the bare essentials, as well as those few and honest starting ideas were, almost all, gently subverted.
Light is the testimony of those recording days at the Revolver Studios in Rome between Rossano Baldini, Pierpaolo Ranieri, Michele Rabbia and Gianluca Petrella. – Rossano Baldini
Interview with Rossano Baldini – JAZZIT
(October 10, 2016)
Ispirato dalla parole spese sul tema da Italo Calvino nelle Lezioni Americane, questo progetto del pianista Rossano Baldini vuol essere una realizzazione dell’idea di leggerezza, costruita a partire da una selezione di brani (o spezzoni di brano) di musica elettronica e per mezzo di accurate e coraggiose sperimentazioni in sala di registrazioni.
A renderlo possibile è anche la complicità e la simpateticità dei tre eccellenti musicisti che affiancano Baldini -Gianluca Petrella, Pierpaolo Ranieri e Michele Rabbia -le grandi capacità creative dei quali sono il sale di un lavoro che altrimenti rischierebbe di appiattirsi su atmosfere sospese, clima ambient e reiterazioni minimaliste, che ne costituiscono comunque l’identità stilistica.
I riferimenti tematici, come detto, rinviano alla musica elettronica, dalla quale vengono selezionati brani di alcuni autorevoli artisti: dai Kraftwerk a Goldmund, da Bjork agli Autechre, fino a Ryuichi Sakamoto. Nessun brano è originale, dato che proprio la rilettura -che in alcuni casi diventa una vera e propria ri-creazione -delle composizioni originarie è il cuore del progetto. Di essa va sottolineato un aspetto per certi aspetti sorprendente: il trattamento è assai poco “elettronico,” grazie alla centralità timbrica del pianoforte di Baldini e alla pregnanza degli interventi del trombone di Petrella, che -complici i mille suoni evocati da Rabbia -finiscono per integrare in un contesto acustico anche il basso elettrico di Ranieri.
Ovviamente l’aspetto elettronico è ben presente, grazie alle elaborazioni aggiuntive di Rabbia e dello stesso Ranieri, ma -con alcune eccezioni, come “Psyché Rock” -si tratta di un arricchimento di un nucleo fondamentalmente acustico. Che è anche quanto caratterizza le atmosfere, ben più dell’evocatività dei suoni elettronici: l’ossessività dei pedali del piano (per esempio in “Light” e “Noon”), di matrice minimalista, produce infatti un effetto di drammaticità, mentre le elucubrazioni del trombone rimandano a un’attiva ricerca interiore.
L’originalità di questo virtuoso contrasto tra sonorità acustiche e composizioni per elettronica è uno degli aspetti intriganti di un lavoro che ha poi nelle invenzioni dei singoli i suoi dettagli più preziosi e nella cura complessiva dei suoni il suo pregio maggiore. – Neri Pollastri (August 1, 2017)
Rossano Baldini, Pierpaolo Ranieri, Michele Rabbia e Gianluca Petrella si danno appuntamento ai Revolver Studios di Roma per dare forma a “Light”, l’album edito dalla Albóre Records del produttore giapponese Satoshi Toyoda. Pianoforte, trombone, basso elettrico, percussioni e una fitta rete di suoni elettronici sono gli ingredienti di un lavoro che si dirige verso territori stilistici inediti, o appena riferibili a una certa avanguardia concettuale, intesa come voglia di smarcamento da schemi prevedibili e canoni preconfezionati. In programma troviamo otto tracce, colme di passaggi improvvisati, segnate da loop ipnotici e piani sonori che si susseguono, in certi casi con essenziale cautela, in altri senza soluzione di continuità. Musica approcciata con spirito di sottrazione e leggerezza strutturale, per un insieme dal profondo scavo espressivo.
Roberto Paviglianiti – strategie oblique
Il discorso di Rossano Baldini prende le mosse, in primo luogo, dal disegno della formazione: una scelta effettuata secondo un’intenzione precisa, sia per quanto riguarda i suoni che per i musicisti chiamati dal pianista. E, in questo modo, si mettono subito in evidenza le specificità di un lavoro ricco di tensioni, capace di combinare con mano sagace intensa solidità e spirito minimalista.
La musica composta o ripresa da Baldini potrebbe essere definita di una densità rarefatta, in una sintesi apparentemente contradditoria: un filo espressivo frastagliato ma sempre presente all’architettura generale, attento con applicazione costante al valore di ogni singolo suono e agli echi che ogni singola nota diffonde nel silenzio. È in questo senso che si esplicita il concetto espresso sopra: la cura certosina per il particolare non soffoca lo sviluppo generale, la gestione delle distanze tra i vari elementi ne enfatizza, nella maggior parte, dei casi il significato
Ne viene fuori un lavoro rivolto a un immaginario colto. Dai richiami nordici e mitteleuropei all’utilizzo dell’elettronica, dagli spazi totalmente liberi ai riff più diretti, il pianista presenta una musica in cui sono possibili molteplici letture, stratificate a seconda di quanti riferimenti stilistici vengano condividisi tra formazione e ascoltatore. Se in qualche passaggio questo approccio può limitare l’impatto del lavoro e rivelarsi un po’ chiuso su sé stesso, Baldini riesce comunque a non oltrepassare il limite e a non far avvitare la musica in una spirale autoreferenziale.
Le soluzioni percorse in Light combinano tensioni e atteggiamento minimalista con equilibrio e gusto. Le aperture melodiche e la regia generale danno significato e respiro a un lavoro condotto in maniera convincente. – Fabio Ciminiera, Segui Fabio Ciminiera su Twitter: @fabiociminiera
Le sonorità trasparenti del pianoforte regalano un fievole bagliore di luce a brani famosi e solenni che rimandano all’abisso più nero.
Spesso le opere d’arte più evolute ed eccelse non sono facilmente incastonabili in un unico genere e assumono forme bizzarre.
“Light”, il nuovo lavoro del pianista jazz italiano Rossano Baldini, non è di certo riconducibile alla sola definizione di “jazz” ed è ricco di fascino misterioso. Sonorità seducenti incentrate su un pianoforte taciturno, a cui sono affiancati trombone, basso e percussioni. Un mondo di suoni silenziosi e dall’urbanizzazione molto accentuata. Perfino il rumore è inebriante e gradevole. La melodia celata al di sotto è di una bellezza tale da rivelare il cuore e l’anima dei brani. Chiamiamolo pure spirito italiano: la musica di Baldini fa prigioniero l’ascoltatore di dandismi intellettuali e rivela traccia delle sonorità di Debussy. L’album diviene quasi un omaggio allo scrittore Italo Calvino, è un poema, è un film.
The most advanced, progressive works often emerge with an odd, mysterious appearance which can never be categorized into any existing genres. “LIGHT”, the latest work of Italian jazz pianist Rossano Baldini is such one, that emits a mysterious flagrance beyond jazz. The enchanting sound is based on the reticent piano, accompanied by trombone, bass and percussion. How tranquil, metropolitan, sharpened soundscape is… even the hypnotic noises are comfortable, melodies are untold and impressively beautiful where we confirm his lyrical poetics. There’s a piece of intelligence and dandyism in his music, that capture all listeners, sometimes sounds like Debussy. The album based on a memo of Italo Calvini, is a psalm, or as if a movie too.