ALBCD 027 – Peace Hotel – Paolo Recchia

ピース・ホテル/パオロ・レッキア

窓越しにティレニア海を見下ろす、地中海の小島に静かに佇む<PEACE HOTEL>。ゆるやかな時の流れとともに去来するさまざまな心的情景、波の合間を縫って遠くに響く海鳥と子供たちの声。イタリア屈指のアルト・サックス奏者=パオロ・レッキアが、スタン・ゲッツへの真摯なるオマージュを綴った『スリー・フォー・ゲッツ』(ALBCD-021)に続き、より発展的なトリオ・コンセプトで臨む2015年作品。メロディと密接に絡みながらアップデートされたリズム・アプローチが、ピアノレス/ドラムレス編成の可能性を押し広げ、より軽快で自由にハーモニーを響かせる。

«I remember fondly my musical interactions with saxophonist Paolo Recchia. I’ve played with many good jazz horn players in my career, but Paolo has the elements as a musician that make jazz fun; He swings, plays the blues convincingly, has a beautiful sound, listens and leaves space, too. This fantastic new CD is full of the moments that remind me of why I love jazz music in the first place. The other two members of this remarkable and empathetic trio are Enrico Bracco, whose guitar playing is clear, warm and confident with a strong sense of the history of his instrument, and Nicola Borrelli, who plays his instrument truly for what each moment in the music needs…» (to be continued inside the cover) – Joel Frahm, July 2015

jazzcritique_0316ジャズ批評
ジャズオーディオ・ディスク大賞2015/インストゥルメンタル部門 第9位

#9 on “Jazz Critiques” – Jazz Audio Disc Award 2015 / Instrumental

 
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Description

Cat#:

Format: CD, 4 panels paper sleeve mini-LP style / ALBCD-027
Artist: Paolo Recchia
Title: Peace Hotel
JAN: 4560312310274

Lineup:

Paolo Recchia (alto sax)
Enrico Bracco (guitar)
Nicola Borrelli (double bass)

Rec data:

Recorded at Groovefarm studio, Rome Italy, on March 5, 2015
Recording engineer: Davide Abbruzzese
Mixed and mastering engineer: Luca Bulgarelli
Cover photo: Arianna De Paolis
Inside photo: Matteo Montanari
Paolo Recchia plays: Selmer Mark VI / Meyer 6 mouthpiece, Yamaha 62 R / Ottolink 6* mouthpiece
Wind instrument technician: Daniele Vagnetti
Executive producer: Satoshi Toyoda – Albore Jazz

Production notes

  • 2012年始動のプロジェクト「Three for Getz」で、何百というステージをこなしてきたアルト・サックス/ギター/ベースによるトリオが示す、新たな地平線。モダン・ジャズの型をしっかりと踏まえた前作を出発地点とするならば、本作は文字通りそこからの大いなる飛躍と発展: とりわけメロディと密接に関わりながらアップデートされたリズム・アプローチが、ピアノレス/ドラムレス編成の可能性を押し広げ、より軽快で自由なハーモニーとアンサンブルをもたらしている。
  • 5/4に再編し、コルトレーンのメロディをより美しく引き立たせた「Central Park West」、また同じ5/4でも異なる情緒を描いた「Emmanina」。
  • トラディショナルなレパートリーも挟みつつ、ハイライトはやはり、タイトル・トラックの「Peace Hotel」、感慨深いワルツ「Post-Aurum」、そしてアルバム全体を優しく締めくくるラストの「Every Time We say Goodbye」。
  • 前作と比べ即興的要素が大きく増し、より自由に自身の声で歌い上げるレッキアのアルト。職人気質で着実に音楽を前へと押しやるボッレッリのベース。そして2015年、『Quiet Man』(auand)や『Optics/Alice Ricciardi』(Inner Circle Music)で素晴らしい感性とオリジナリティを披露したブラッコによる、ときにメセニー風のハーモニー、ときに地中海のフォークロアを思わせる絶妙に効果的なギター・ワーク。
  • ライナーノーツを寄せるのは、NY最前線で活躍するジョエル・フラム(ts)。自然とリスナーを音楽の中へ誘うような、近年まれに見るフランクで愛情に満ちた文体で綴られている。

Tracks

  1. Gone with the Wind (Allie Wrubel)
  2. Central Park West (John Coltrane)
  3. Sman (Enrico Bracco)
  4. Peace Hotel (Paolo Recchia)
  5. 317 East 32nd Street (Lennie Tristano)
  6. Emmanina (Paolo Recchia)
  7. I Remember You (Victor Schertzinger)
  8. Post-Aurum (Nicola Borrelli)
  9. Every Time We Say Goodbye (Cole Porter)

Album previews

Youtube

Voices

jazzcritique_0316マイルドでソフトな表現、ノスタルジックなアルト・サックス
人肌の温かさで歌うように吹くイタリアのアルト・サックス奏者パオロ・レッキア。好評だった前作『Three For Getz』と同じサックス、ギター、ベースというドラムレスな編成。ベースが安定した力でバンドを支え、爽やかで感性豊かなギターとメロディを美しく歌い上げるサックスが様々な心象風景を描き出す。マイルドでソフトな感覚と明朗快活な表現が同居し、どこかノスタルジックな想い溢れる詩情豊かな世界に浸れます♪(Suzuck)

 

dg_logoWe loved Paolo Recchia’s last album – which was dedicated to Stan Getz – and there’s a very Getz-like feel here at times, but also modes that open up into other modern alto styles too – a range that maybe starts in postwar modern modes, then moves well into the future! Paolo’s sublime alto sax makes these perfect lines alongside guitar from Enrico Bracco – who sometimes evokes work of Jimmy Raney on older Getz albums, sometimes hits a more modern quality that seems to pull Paolo in fresh new directions too – and the group also features Nicola Borrelli on bass, whose warmth really helps flavor the record – especially in the absence of any piano or drums. Titles include “Emmanina”, “317 E 32nd Street”, “Peace Hotel”, “Gone With The Wind”, “Central Park West”, and “Sman”. © 1996-2016, Dusty Groove, Inc.

 

cdjイタリアを代表するサックス奏者のひとり、パオロ・レッキアの新作はギターとベースを従えたドラムレスのトリオによるもの。どことなくポール・デスモンドの音色を思い起こさせる彼のプレイが穏やかなバッキングを得て、印象的かつ美しいメロディを重ねていく。(小川隆夫)

 

Tra originali e standard, come la conclusiva Every Time We Say Goodbye di Cole Porter, Paolo Recchia disegna la scaletta del suo “Peace Hotel”, l’album registrato in trio con Enrico Bracco alla chitarra elettrica e Nicola Borrelli al contrabbasso. Le atmosfere risultano rilassate, mansuete, in linea con il titolo programmatico dell’album, per un insieme che riflette relax esecutivo e un evidente senso di interplay tra i protagonisti. Il sassofonista evidenzia il suo rapporto con la tradizione jazzistica, proponendo però una cifra stilistica “viva”, capace di prendere corpo con semplicità e caratterizzata da melodie ariose e cantabili.
Roberto Paviglianiti – strategie oblique

 

Già dalla copertina questo disco si fa notare per essenzialità, classe, ironia. E non è poco, anche perché il contenuto rispecchia tale bontà. Paolo Recchia appare in una bella foto bianco e nero davanti ad un muro su cui si apre una finestra con fitta grata, a mostrare dietro un panorama di mare aperto. Addosso, una semplice maglietta bianca dominata dalla espressione perplessa ed ammiccante del giovane Woody Allen; dall’altra parte del muro è appoggiato il suo alto sax. Nella copertina posteriore, lungo lo stesso muro, una bambina corre giocando con una ruota verso lo stesso Paolo, stavolta placidamente seduto lungo lo stesso muro.
A me questo Peace Hotel ha dato le stesse sensazioni, all’ascolto, generate da queste belle foto; comunque sensazioni altamente positive. La combinazione musicale originata dalle note del sax di Recchia con la chitarra di Enrico Bracco ed il contrabbasso di Nicola Borrelli, nell’interpretazione di bellissimi standards (Coltrane, Porter, Tristano ed altri) alternati a composizioni originali dei tre musicisti, si rivela in un perfetto equilibrio dominato da un suono compatto, fluido, pacifico come l’Hotel in cui immaginiamo di arrivare, quello della pace del titolo. Brani molto intensi, connubio perfetto fra i tre, ruoli importanti per ciascuno di loro, sebbene ovviamente il sassofonista rivesta il ruolo di solista principe. Tutto ciò nell’assenza di una completa ritmica, di cui non si sente mancanza alcuna, essendo i compagni di musica di Paolo davvero capaci di tenere un ritmo tutto loro. Dando grande dinamica a diversi passaggi dei brani, alternata a situazioni più compassate, sognanti, pacifiche (ritorna il tema). Un gran bel lavoro, tre musicisti in stato di grazia, un protagonista che dopo un ottimo lavoro dedicato a Stan Getz si conferma ad alti livelli.
Sergio Spada – www.jazzconvention.net