伊ジャズ界の重鎮ロベルト・ガット(ds)によるシェリー・マンへのオマージュ第2集。ミドル・テンポのレパートリーで 2nd ステージらしいリラックスした 雰囲気を伝える本作においても、特筆すべきはやはり軽快に聴かせながらも強靭なスウィングでコンボを牽引するヴェテラン・ドラマー、そして第1集にも増して朗々と歌い上げるマックス・イオナータ。『At The Black Hawk』から半世紀の時を経て現代のローマによみがえる白熱のウェスト・コースト・サウンド。
Il secondo volume del progetto REMEMBERING SHELLY diretto da ROBERTO GATTO, omaggia la musica di SHELLY MANNE, senza dubbio il batterista bianco più swingante nella storia del Jazz. In questo nuovo volume ancora una volta si nota la versatilità e la tecnica del batterista romano, grande appassionato del repertorio di Manne. Dopo 50 anni delle registrazioni storiche “At The Black Hawk”, il quintetto di Roberto Gatto rappresenta e rafforza lo spirito proprio dell’era del West Coast Jazz, nato come risposta dei musicisti provenienti dalla California all’hard bop che si andava affermando nello stesso periodo nell’area di New York.
Recorded at Alexanderplatz Jazz Club, in via Ostia 9, Roma Italy, on April 28 – May 2, 2009
Sound engineer : Stefano Isola
[C][P] 2010 albóre jazz
Release notes
ALEXANDERPLATZ JAZZ CLUB, ROMA
毎晩、著名ミュージシャンによる真剣勝負の熱いプレイが繰り広げられ、伊ジャズ・ミュージシャンの登竜門の一つとも言えるジャズクラブ、アレクサンダープラッツ。本作では、そんなアレクサンダープラッツの空気感〜リスニング環境をそのままレコーディングで再現しようと、伊の著名エンジニア/オーディオ評論家であるステーファノ・イーゾラが、レコーディングからマスタリングまでのすべてのサウンド・メイクを担当。シェリー・マンのBlack Hawkシリーズ(’59)に聴くナイトクラブ感と、50年後のローマの現在を是非聴き比べてみていただきたい。
Stefano Isola (sound engineer)
La registrazione di un concerto live è solitamente connotata da una forza espressiva e una spontaneità superiore rispetto ad una produzione musicale realizzata in studio, nonostante le apparenti imprecisioni che si possono percepire dal punto di vista musicale e tecnico (ad esempio la variazione timbrica e dinamica causata dal movimento del un musicista sul palco). Queste invece di essere avvertite come errori conferiscono alla riproduzione un maggiore realismo e danno la “misura” dello spazio. Inoltre l’interplay degli esecutori è sicuramente più coinvolgente ed intenso rispetto ad una produzione in studio dove altrimenti è possibile fermarsi per modificare, correggere e rieseguire anche singole parti a volte a discapito della spontaneità. Fondamentale quindi nella registrazione di un concerto live è la corretta ricostruzione dell’immagine ambientale reale anche attraverso una coerente disposizione sul fronte stereo dei musicisti. Per questo motivo uno dei sistemi di ripresa più diffuso è quello che prevede una sola coppia di microfoni stereo con una tecnica binaurale. Questo metodo seppure abbia delle qualità evidenti come ad esempio l’ottima ricostruzione della scena sonora, pone dei limiti rispetto alla riproduzione dei livelli e all’equilibrio timbrico generale. Per questo CD ho utilizzato un metodo da me già più volte sperimentato in precedenti produzioni discografiche che consiste in una modalità ibrida in cui viene utilizzata una coppia di microfoni in configurazione stereo semi-binaurale (di tipo OSS, quella che fornisce i migliori risultati in quanto a ricostruzione ambientale), associata a una microfonazione dei singoli strumenti in multitraccia. Per poter mantenere la coerenza spaziale tipica delle riprese stereo ho successivamente applicato una correzione sulle tracce dei singoli strumenti con delle linee di ritardo in rapporto con la coppia microfonica stereo. In questo modo si possono unire i vantaggi di una ripresa solo stereo a quelli di una tecnica multimicrofonica, attenuando il problema di fase sulle singole tracce tipico della multimicrofonazione. Il risultato è un sound molto vivo, profondo e capace di restituire la percezione corretta dell’ambiente reale. La ripresa è stata effettuata con un sistema digitale multicanale in alta risoluzione 96 kHz 24-bit.