Description
気鋭の伊・若手ピアニストを発掘紹介する「ピアノ・シリーズ」#3000番台。年間に僅かなタイトルしかリリースしないと言い切る、日本のピアノ・トリオ・ファンの期待を決して裏切らない厳選された期待のシリーズ。
伊シチリア出身のピアニスト=サム・モルテッラーロ率いるピアノ・トリオ。
Cat#:
LABEL: AUAND Piano Series, Italy
Format: CD / AU3013
ARTIST: Sam Mortellaro
TITLE: Robotic Delusions
EAN: 8031697301325
Lineup:
Sam Mortellaro (piano)
Angelo Minacapilli (bass)
Francesco Alessi (drums)
Rec data:
Recorded in Caltagirone (CT), Italy, on January 27-29, 2015
Notes
La musica esistenziale di Sam Mortellaro nelle riflessioni di Robotic Delusions
Lo scorrere del tempo e il significato della vita al centro del nuovo lavoro in trio del pianista
Tre musicisti, dieci tracce, una sola voce narrante. Il nuovo lavoro di Sam Mortellaro è guidato da un’idea precisa che segue il cammino della vita di ogni essere umano: «È una voce che, nonostante possa imbattersi in narrazioni onirico-realistiche forse anche un po’ leopardiane, non fa mai trapelare la sconfitta, l’abbandono al proprio destino e la rassegnazione. A tratti, sensazioni eroiche, di gioia, di speranza e di luce in un buio pesto riemergeranno sempre». Un cammino positivo e determinato che in “Robotic Delusions”, il nuovo album in uscita per la Piano Series di Auand, si fa strada sinuoso attraverso il pianoforte del leader, con Angelo Minacapilli al basso e Francesco Alessi alla batteria.
È il tempo a diventare concetto fondamentale, non solo nelle infinite forme che assume, da ‘Vanitas’ a ‘Good For You’, ma soprattutto nella capacità dei componenti di abitarlo e renderlo fluido con il proprio interplay: «Credo che il tempo – spiega Mortellaro –, inteso come musica in atto, sia un flusso che scorre continuamente in divenire, mai iniziato né finito e che continui sempre a scorrere anche quando stiamo in silenzio. Bisognerebbe riuscire a cavalcarne l’onda senza inciamparvi, in questo modo riusciremmo a percepire ogni suo frammento. Ci renderemmo conto che il tempo è in realtà indefinito e che bisogna fluire semplicemente al suo interno, con disinvoltura».
In uno stile che sa mettere in discussione il passato seminando qua e là elementi contemporanei, sembra essere l’amalgama musicale del trio a generare l’allucinazione robotica del titolo: un morbido e acceso gioco di squadra che non può essere replicato da alcun algoritmo o macchinario. E anche in questo lavoro d’insieme si scorge una riflessione: la volontà di «incoraggiare l’umanità a continuare sempre fra gli alti e bassi, nel dolce-amaro dell’imperfezione e nella tenerezza dell’accontentarsi ma, soprattutto, nel proseguire sempre nonostante il mistero più grande di tutti i tempi ci rincorra da sempre. Mi riferisco al senso della vita, quello vero. La verità che non conosciamo e che nessuno può pretendere di dimostrare tramite prove oggettive. Perlomeno non ancora».