Description
L’esortazione conosci te stesso è una sentenza religiosa Greco antica iscritta nel tempio di Apollo a Delfi.
Sul suo significato gli studiosi, anche se con alcune differenze, concordano sul fatto che con questa sentenza Apollo intimasse agli uomini di «riconoscere la propria limitatezza e finitezza».
Il conoscere se stessi può sembrare in opposizione al conoscere il mondo, ma le due conoscenze possono considerarsi due facce di una sola medaglia: la filosofia è slancio dell’uomo verso il conoscere e una conoscenza viva e attuale non può prescindere dalla mente che conosce e dai suoi condizionamenti.
Per me questa sentenza non ha solo il senso di una domanda ma anche di un’affermazione: conosci te stesso. Da qui nasce un nuovo percorso di ricerca fondato sulle conclusioni di quella precedente. – Giovanni Sanguineti
Cat#:
Format: CD, 4 panels paper sleeve mini-LP style / ALBCD-028
Artist: Giovanni Sanguineti Nextrio
Title: Gnothi Seauton
JAN: 4560312310281
Lineup:
Mario Zara (piano)
Giovanni Sanguineti (double bass)
Nicola Stranieri (drums)
Rec data:
Recorded at Zerodieci Studio, Genova, Italy, on April 18, 2016
Recorded, mixed and mastered by Roberto “Robbo” Vigo – www.zerodieci.com
Cover photo by Mario Rota – www.mariorota.com
Studio photos by Roberto “Robbo” Vigo
Executive producer: Satoshi Toyoda – Albore Jazz
Giovanni Sanguineti plays Velvet Strings, mod. Garbo
Voices
We’re not sure we’ve ever heard Giovanni Sanguineti on any albums before – but the bassist really has our attention now, thanks to this sublime performance by his Nextrio group! The bass is really upfront in the mix, and balanced nicely with the piano of Mario Zara and drums of Nicola Stranieri – almost working as powerfully as a melodic force, even though Giovanni brings a lot of rhythmic energy to his performance – and the original tunes here have a great way of balancing his strengths, almost built out of blocks of sound, but in ways that create these beautifully tuneful structures in the process. Titles include “Between Hot Sand & Thin Ice”, “Drop Your Blinders”, “Bohemien”, “Sunset Waltz”, “L’Aliante”, and “Echoes From The Past”. © 1996-2016, Dusty Groove, Inc.
デヴィッド・ヘイゼルタイン、エド・シグペンとのトリオの『Hard To Find』が注目されたサングイネーティ、今回は地元のマリオ・ザラ(p)を迎えた全く異なる位相のイタリアン・トリオ。ピアノの響きを極限まで突き詰めた冒頭曲は、高原の夜明け、新しいけど懐かしい、そんな印象を与える清々しい演奏。ベースソロが印象的な③は繰り返し聴くほどメロディが心に沁み込む。そして若いジャズファンには⑥を推薦。軽やかなスピード感とテンションを変化させる演奏。ベースリーダーらしい⑨は、アレンジ/構成が練られた一曲。総じて北欧的な透明感が演奏全体を支配するハイクラスな演奏。エルゲ・リエン・ファンにお薦め。音温度は低め。(渋谷店 瀧口秀之/Intoxicate #124 October 2016)
イタリアにスポットを当てた新進気鋭レーベル、アルボーレ・ジャズから、ベーシストのジョヴァンニ・サングイネーティ率いるNEXTRIO。全10曲サングイネーティ自身の手からなるナンバーで、マリオ・ザーラ(p)の美しい旋律が光る。アルバム・タイトル「汝自身を知れ」は古代ギリシアの格言であることからも、並ならぬ決意が感じられる。真摯なピアノ・トリオ作品。(WAY OUT WEST n.91/前泊)
ジョヴァンニ・サングイネーティ(b)の太い低音を軸に、マリオ・ザーラ(p)が叙情感たっぷりにスウィングする。どこかイタリア映画音楽の巨匠ニーノ・ロータを思わせる哀愁も漂う。美しい間奏曲M5を挟んだ構成も素晴らしい。「汝自身を知れ」というアルバムタイトルや、ジャケット写真は少し怖いが、内容はとても優しいピアノトリオ名盤。(WAY OUT WEST n.90/岡崎 凛)
イタリア出身のベースマン率いる新生ピアノ・トリオ作品
イタリア・ジェノヴァ出身のベースマン、ジョヴァンニ・サングイネーティとは、彼が2009年に本誌由来リロイ・ヴィネガーをトリビュートした『Hard to Find』というアルバムを発表して以来、本誌編集長が交流を温めている。ジョヴァンニのどアップのジャケットは少々グロテスクだが、インパクトは大。タイトルの『グノーティ・セアウトン』は”汝自身を知れ”という意味で、デルフォイのアポロン神殿の入口に刻まれた古代ギリシアの格言。ジョヴァンニのいぶし銀のベースは勿論、マリオ・ザーラのピアノにも要注目。繊細で美しいトリオのプレイが聴ける「Dawn」「Sunset Walz」、スインギーな「Bohemien」等、全10曲収録。ジョヴァンニが率いる”ネクストリオ”の快作。(The Walker’s/2016 vol.46)
イタリアのベースの名手ジョヴァンニ・サングイネーティ率いるピアノ・トリオ作品。全曲、ジョヴァンニの作品。ピアノはマリオ・ザーラ。ベース・ソロを前面に出すのではなく、通常のピアノ・トリオ録音らしい構成である。叙情性のある楽曲の良さが光る演奏集。(高井 信成/CD Journal – November 2016)
10月になるというのに暑さが話題になる今年の秋。それでも、彼岸花も咲き、金木犀も香り、虫の声も静かな夜に響きます。長くなった夜は読書に音楽にとゆったり過ごしたいもの。
そんな時間にぴったりな一枚です。イタリアのベーシストGiovanni Sanguinetiの新しいトリオは、繊細でエレガントなタッチ陰影あるMario Zara がピアノです。HPによると、タイトルは古代ギリシャの格言で「汝自身を知れ」。新ユニットへの意気込みが感じられますね!
オープナーは、ロマンティックを絵に描いたような「Dawn」。瑞々しいピアノの音にゆっくり聴き惚れているうちに秋の訪れを感じてくる。優しく穏やかな調べ。ベースのパターンに急速展開を予感する始まりの「Drop Your Blinders」。シリアスに駆け抜ける1曲。お洒落で都会的な香りの「Piccole Speranze Urbane」。颯爽と都会を歩くように風景流れる感じが好きな曲。ドラムがマレットに持ち替える「Between Hot Sand and Thin Ice」は、エキゾッチクで甘美な香り。繊細なスティックさばきが印象的な短い曲「Il Funambolo」。軽快で洒脱、流麗なピアノが活躍する「Bohemien」。哀愁あるメロディを繊細なタッチで昇華させる「L’Aliente」。哀愁のあうメロディが優しいロマンティックなピアノとぴったりな「A Ca’ De Anime」。ベースソロもひたすら優しい。ビターテイストな「Echoes from the Past」、叙情的なコンテンポラリージャズの世界。表情豊かなベースソロが胸を打つ「Sunset Waltz」。繰り返し聴こえてくるピアノのフレーズが頭から離れなくなり終演。
イタリアのピアニストらしく甘さと情感をたたえた繊細なタッチのMario Zara 。全曲オリジナルを書いたGiovanni Sanguinetiはベースプレイはもちろん、印象的で美しい曲の数々にうっとり。やっぱり、イタリアのピアノトリオは侮れないな。- My Secret Room
Registrato presso lo studio Zerodieci di Genova, il 18 aprile 2016, “Gnothi Seauton” è il lavoro che il bassista Giovanni Sanguineti realizza in trio, con Mario Zara al pianoforte e Nicola Stranieri alla batteria, per la Albóre Records del produttore nipponico Satoshi Toyoda. Il titolo fa rifermento all’esortazione “conosci te stesso”, la massima religiosa greco antica iscritta nel tempio di Apollo a Delfi, ed è il nucleo concettuale attorno al quale Sanguineti ha costruito la scaletta di brani originali dell’album, fatta eccezione per l’adattamento della pucciniana Bohemien. Apre il programma una melodiosa ballad dal titolo “Dawn”, alla quale segue “Drop Your Blinders”, brano con un andamento ritmico più marcato e nel quale emerge il pianismo robusto quanto lirico di Zara, autentico faro del trio, capace di condurre le esposizioni tematiche o, all’occorrenza, di esplicare compiti ritmici con estrema flessibilità formale. Nell’insieme il lavoro si distingue per la coesione tra gli interpreti e per l’equilibrio espressivo, tra toni misurati e passaggi muscolari. – Roberto Paviglianiti, strategie oblique
Forse non tutti sono a conoscenza del fatto che qualche anno fa, esattamente nel 2009, un giapponese competentemente appassionato di jazz, al secolo Satoshi Toyoda, decise di fondare a Suzuka, città dove risiede, un’etichetta discografica dedicata esclusivamente al jazz italiano. Il catalogo è giunto al numero 28 con il cd del Nextrio di Giovanni Sanguineti.
Il nostro è un contrabbassista genovese da molti anni sulla scena e che ha avuto il merito di far conoscere al pubblico italiano importanti esponenti del jazz europeo e statunitense. Nei suoi gruppi ha periodicamente portato in giro per i club e teatri italiani musicisti del calibro del sassofonista Grant Stewart, del pianista David Hazeltine, del cantante pianista John Proulx, del chitarrista, fratello di Michel, Philippe Petrucciani, per citarne alcuni. Personaggio, dunque, esperto ed aduso a contesti impegnativi.
Il titolo dell’ opera in oggetto è un vero e proprio manifesto. Gnothi Seauton è un’ iscrizione che si trova nel tempio di Apollo a Delfi e significa “Conosci te sesso”. Sanguineti ha raccolto questa esortazione interpretandola con un’accezione di cambiamento, di nuova sfida verso un capitolo diverso del proprio percorso musicale ed ecco qui un nuovo trio che, come dice il suo stesso nome, è proiettato in avanti, verso un’ estetica diversa da tutte le opere precedenti.
La prima impressione che si ha dopo l’ascolto di questa opera prima del Nextrio, completato da Mario Zara al pianoforte e Nicola Stranieri alla batteria, è quella di essere al cospetto di un progetto pensato e ponderato con efficacia. Siamo in presenza di un’ opera che ha nel lirismo e nella cantabilità melodica il suo aspetto principale, ma, attenzione, ciò non deve essere interpretato come caratteristica di disimpegno, anzi.
La musica scorre in modo piacevole ed i brani, tutte pregevoli composizioni di Sanguineti, scorrono con molta piacevolezza tematica, ma i musicisti, tutti con sensibilità sopraffina, rendono la stessa densa di contenuti, tecnici e musicali, senza mai cadere nella trappola del calligrafismo fine a se stesso.
Vi sono brani meditativi come “Down“ in apertura e momenti ritmicamente molto vivaci come il seguente “Drop Your Binders“ o “Bohemien”, altri più intimamente movimentati come “Piccole Speranze Urbane”. Io ho una predilezione per il penultimo “Echoes from the past”, ma è una preferenza in mezzo a dieci composizioni eseguite ed improvvisate con gusto ed equilibrio dai tre musicisti che esprimono un interplay molto efficace e convincente.
Disco che non stanca, nemmeno dopo ripetute sessioni di ascolto e che mi auguro sia solo il primo step di una realtà che penso contenga molte potenzialità da sfruttare e sviluppare. – Francesco Barresi
Un candore comunicativo che suggella un profondo excursus narrativo completamente scevro di svenevolezza. Gnothi Seauton è la nuova creatura discografica partorita dal Nextrio diretto dal sensibile contrabbassista jazz e compositore Giovanni Sanguineti, leader e autore dei dieci brani presenti nel CD. Mario Zara (pianoforte) e Nicola Stranieri (batteria) sono i formidabili compagni di viaggio scelti ad hoc dal musicista ligure per questa avventura. La carezzevole Dawn sortisce un effetto medicamentoso per l’anima. Qui Zara sussurra il suo eloquio con grazia e gusto, imperlandolo con un tocco fatato. Sanguineti scandisce il suo sermone improvvisativo con naturalezza e pacatezza espressiva. Il climax mediterraneo di Between Hot Sand and Thin Ice è particolarmente fascinoso. L’incedere pianistico è lirico, speziato e ornato da ammiccanti inflessioni bluesy e inebrianti coloriture arabeggianti, sostenuto dall’ammaliante pulsazione esotica intessuta dal tandem Sanguineti-Stranieri. Il cullante andamento ternario di Sunset Waltz è distensivo. Zara cesella un playing essenziale, morbido e altamente efficace. Architettato a cavallo tra modern mainstream e contemporary jazz Gnothi Seauton è un disco in cui trionfano la cantabilità dei temi e un genuino senso melodico. Il tutto ingemmato da un’incantevole componente onirica che aleggia durante lo scorrere delle tracce. – Stefano Dentice, www.italianjazz.it
Il trio pianoforte, contrabbasso e batteria è uno dei luoghi nei quali il jazz moderno ha edificato vere e proprie pietre miliari e resta un organico delicato e impegnativo non solo per l’equilibrio tra i tre strumenti, tra i quali la comunicazione deve fluire guardando allo stesso obiettivo ma anche, almeno da Bill Evans in poi, perché occorre elaborare rapporti e relazioni del tutto nuovi magari contravvenendo a quelle che sono le consuetudini storicizzate del jazz.
Il confine tra chi accompagna e chi ha lo spazio per l’assolo improvvisato diventa labile, disponibile a mutazioni anche battuta dopo battuta, occorre tenere sempre le orecchie aperte e la mente sgombra in modo da poter approfittare delle suggestioni che possono arrivare da un colpo sul piatto della batteria o da un accordo che il pianista modifica esattamente nel momento che gli pare necessario musicalmente.
In questo lavoro Giovanni Sanguineti, ormai giunto alla quinta realizzazione discografica a proprio nome, può contare sull’apporto di due strumentisti italiani di assoluto rilievo e si propone come compositore in prima persona, realizzando quelle che risulta una sorta di autobiografia musicale, nelle quali la musica e le persone alla cui ha fatto riferimento nella sua carriera sono poste in relazione tra loro attraverso la sua natura di strumentista, con il risultato di arrivare a rendere esplicita la propria poetica senza perdere di vista la strada maestra della musica che ama e che amiamo ascoltare. – Pietro Leveratto