Import CD – AMC005 – Branches – Paolo Achenza 4

ヨーロッパで最もジャズが盛んな街の一つとして、これまでに優れたミュージシャンを数多く輩出してきたイタリア南部バーリを拠点に、2015年にアントーニオ・マルティーノが立ち上げたA.MA Records。

‘90年代初頭にニコラ・コンテが伊バーリから世界に向けて発信した”FEZ”ムーヴメントの代表的アーティストのひとりとして、「EP – Introducing the Paolo Achenza Trio」(1993, Right Tempo)、「Do It」(1994、Right Tempo / Schema)で一世を風靡したパオロ・アケンツァによる2016年作品。

当時の参加メンバーにあらためて目をやると、フランチェスコ・デ・ジョーザ(g)は後に「QUINTETTO X」を結成し、ピッポ・フォリャネーゼ(tp)は後に「Fez Combo」を結成。ジャンルーカ・ペトレッラ(tb)もここから巣立ったアーティストの一人である。
当時、イタリア産アシッド・ジャズ・ファンクなるものが果たして世界で通用するだろうか、と”FEZ”自体が一種の賭けであったと後に語るのはニコラ・コンテだが、ディープなソウル/ファンク、アフロ・ビートを、しなやかなタッチで聴かせるそのサウンドは、メンバーが一新された2016年録音の本作においても変わらず健在である。

Description

Cat#:

LABEL: A.MA Records, Italy
FORMAT: CD Paper sleeve / AMC 005
ARTIST: Paolo Achenza 4
TITLE: Branches
EAN: 8032790260649

Lineup:

Paolo Achenza (el.p)
Enzo Bacco (ts, ss, fl)
Umberto Calentini (b)
Vito Cascella (perc)
Roberto Lagattolla (ds)

Richard Sinclair (vo on 2)
Nikaleo (vo on 7)
Alberto Parmegiani (g on 4,6,8)
Vito Scavo (tb on 3,4,5,6,7,8)
Donny Balice (tp on 3,4,5,6,7,8)
Francesco Walsh (sitar on 1)

Album preview

Notes

“L’estate dell’amore? E’ stata perfetta… per due settimane”.

Lo ha detto Paul Kantner che, con i Jefferson Airplane, è stato uno dei protagonisti di quella stagione. Di quello “state of mind” non è rimasto granchè: una manciata di canzoni, alcuni spot, le pareti scrostate delle case vittoriane di Haight-Ashbury, il quartiere di San Francisco che fu la cornice ambientale delle sue atmosfere floreali e lisergiche.

A distanza di cinquant’anni, da qualche parte, nel mondo occidentale, si respira aria di revival. Sarà dura riproporre oggi il “potere dei fiori” coniato da Allen Ginsberg, con la sua aura di pacifismo e controcultura, in un momento storico in cui imperversano i social network e X Factor. E’ certo però che la musica di quegli anni, con le sue regole di “non avere regole”, continua ad influenzare il mood di chi vuole continuare a sognare scorporandosi da clichè e mode superficiali. Se proprio dobbiamo inquadrare Paolo Achenza, e il suo manipolo di sodali in “Branches”, allora dobbiamo riferirci a quel modo di intendere la musica, qualcosa che va oltre la semplice riproposizione di superficiali atteggiamenti estetici e si riappropria di una mentalità rivolta alla condivisione. Qualcuno penserà che il funk di questo disco non ha alcuna connessione con i suoni di quell’epoca – dimenticando che il 20 dicembre del 1966 Otis Redding incantò, con la sua voce, i giovani hippie del Fillmore – ma a Paolo Achenza interessa lo spirito di quegli anni e la poesia della voce di Richard Sinclair (Caravan, Hatfield And The North) nella title track, il sitar di Francesco Walsh in Solar Whip sono testimonianza sonora di quello che qui vogliamo esprimere. Il resto dell’album è pura energia. Provare ad ascoltare per credere.